Il Torrione di Forio una splendida torre da ammirare direttamente dalla nostra casa...

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Affacciandoti dall'ampio terrazzo, o ancora meglio dal tetto comodamente accessibile da un' spaziosa scala noterai una voluminosa costruzione cilindrica che ti incuriosirà. E' il Torrione di Forio uno dei tantissimi simboli dell'isola d'Ischia e baluardo anti-saraceno Foriano.

I pirati, nei secoli bui del medioevo, hanno saccheggiato le coste dei paesi del Mediterraneo. Forio, come tanti centri abitati che si affacciano sul mare, è stato "visitato" nelle estati numerose volte da corsari feroci e sanguinari. Vale la pena ricordare due nomi: `Khayr al-Din Barbarossa (Ariadeno Barbarossa) e il suo successore Turghud Ali Dragut. Ogni volta che una flotta pirata gettava l’ancora lungo le coste verdeggianti di Forio, dei poveri contadini venivano messi in catene ai remi e spesso venduti come schiavi nei mercati del nord Africa.

Solo i più ricchi, pagando un riscatto, riuscivano a tornare a casa. E nove mesi dopo alcune donne foriane davano alla luce bambini con la pelle scura... Purtroppo la storia si ripeteva ogni anno, generando però un processo di miglioramento del DNA da cui è derivato nel corso dei secoli l’appellativo: Foriani Sang e turc.

L'edificazione del Torrione a Forio: 

La comunità locale, che viveva coltivando la vite, dono dei primi colonizzatori greci, soffriva la mancanza di manodopera e le misere vendemmie costringevano il popolo alla fame. Nel 1480 l'Università, intesa come centro di trasmissione del Sapere e quindi del Potere, spese settecento ducati, per costruire una torre di avvistamento e di difesa del territorio, quello che oggi è un vero simbolo per la comunità: il Torrione.

Esso è una fortificazione maestosa, a base circolare edificata su un grosso masso di tufo verde. La Torre si sviluppa su tre livelli, il primo, interrato, con la funzione di cisterna per la raccolta delle acque piovane, un piano terra destinato a magazzino e polveriera, un primo piano adibito a dormitorio per circa duecento persone, con un ponticello levatoio e un terrazzo con merli, dotato di quattro cannoni in bronzo.

La struttura tufacea domina tutto il centro storico di Forio, il porto, e controlla l’orizzonte da Punta Imperatore fino a Punta Caruso. Nei secoli, ha salvato innumerevoli vite e ha scacciato, grazie ai cannoni, tante navi pirata senza essere mai presa.

Il Museo Civico di Forio: Il Torrione

L’efficacia della torre diede inizio alla costruzione di altre tredici, che costituirono il sistema difensivo del comune di Forio. Cessate le incursioni piratesche, i cannoni spararono a salve durante le festività, fino al 1787, quando uno di essi esplose e un artigliere perse la vita. In seguito a ciò il Torrione fu abbandonato. Venne poi, per un breve periodo, utilizzato come carcere politico dai Borboni per affievolire la fiamma della Libertà, scaturita da dai moti del ‘48 cui parteciparono 300 isolani animati dallo spirito indipendente, derivato probabilmente dal Sang e turc, capeggiati dal foriano Giuseppe Pezzillo e Aniello Di Maio. Nel 1884, dopo il terremoto di Casamicciola, il Torrione venne concesso, dal Comune di Forio, a Giovanni Maltese che vi dimorò fino alla morte avvenuta nel 1913. Sua moglie, la pittrice inglese Jane Fanny Fayer, vi dimorò fino al 1926, quando restituì la Torre e donò le opere del coniuge al Comune di Forio che istituì il Museo Civico del Torrione "Giovanni Maltese".

Attualmente è affidato dal Comune di Forio all' "Associazione Culturale Radici" ed è visitabile, su appuntamento, con al primo piano le opere di Giovanni Maltese e nella sala inferiore mostre temporanee di artisti internazionali ed eventi culturali.

Se ti interessa visitarlo puoi rivolgerti a Giuseppe per un esclusivo viaggio nel tempo e nello spazio.

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